Conflitto e la sua gestione
Caos e meraviglia
Nel mondo attuale il tema del conflitto è facilmente sulla bocca di tutti. Questo termine è spesso collocato all’interno di una semantica che ha il sapore della negatività. Niente di più falso, anzi di più di perverso. Questo perché è proprio la possibilità distruttiva che rende il conflitto così negativo ai nostri occhi, mentre restano fuori dalla visuale le opportunità che il conflitto porta, se affrontato in una logica costruttiva: generatività.
Se ci pensiamo, è il conflitto che ha sempre prodotto frutti, consapevolezza e novità nel vivere umano: è al centro di ogni scambio, se lo scambio è caratterizzato dalla irriducibile differenza di due entità viventi che non possono essere assimilabili l’una all’altra.
È quindi nella gestione del conflitto, e nella capacità di sostare in esso che scaturiscono le possibilità nuove di generazione di se stessi e degli altri, come delle relazioni fra le persone. Il riconoscimento delle differenze, la constatazione della complessità, l’avvicinamento di realtà diverse tra loro porta necessariamente ad un conflitto: è il modo nuovo di affrontarlo che permette di viverlo e renderlo trasformativo.
Inoltre, il conflitto è un dinamismo dai molteplici livelli. Esiste un conflitto armato (necessariamente da rifiutare... ma c'è...) e politico, di cui abbiamo continuo ricordo in ogni contesto mediatico e dispositivo comunicativo; esiste però anche il conflitto intergenerazionale, il conflitto sociale, il conflitto interpersonale con chi mi è prossimo e non solo con chi è lontano o palesemente diverso da me; infine esiste anche il conflitto interiore, ossia un luogo, dentro di noi, dove siamo abitati da forze contrastanti che ci chiedono continue sintesi per stare nella molteplicità e nella mutabilità del vivere quotidiano.
Questi livelli hanno dinamismi simili, e per imparare ad affrontare e conoscere il conflitto è sicuramente ben più facile lavorare a partire da sé.
Il percorso che proponiamo è un viaggio all’interno del conflitto nei suoi livelli più vicini: quello interiore e interpersonale. Questo primo passaggio sarà necessario poi per conoscere e riflettere con categorie nuove anche il tema del conflitto più ampio tra popoli e nazioni.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
I sette incontri previsti, con cadenza quindicinale in orario 17:00 – 19:00: 7 tappe costruite intorno a dei temi che hanno valore in sé ma che seguono un filo rosso consequenziale. La metodologia di lavoro è di tipo dinamico, basta sul learning-by-doing. L’esperienza del fare porta a consapevolezze che vengono poi rielaborate in discussioni e riflessioni sia personali che di gruppo. Saranno proposte quindi attività esperienziali e momenti di riflessione in gruppo, come sessioni frontali di approfondimento.
- La meraviglia (e il caos) della comunicazione umana: armonie e le disarmonie tra le menti. Come funziona il nostro “sintonizzatore automatico” e come va in tilt;
- Rottura e riparazione;
- I molteplici livelli del conflitto e i molteplici livelli dei nostri “confini” interiori ed esteriori
- Conflitto e creatività
- Gli inquilini del cervello: scoprire il conflitto dentro di sé I
- Gli inquilini del cervello: scoprire il conflitto dentro di sé II
- Storie di guerra, storie di pace: l’esperienza di Rondine